Questo lavoro si propone di fornire alcuni spunti per una reinterpretazione contemporanea del cosiddetto yoga non duale o yoga del Kaśmīr.
Gli insegnamenti e la letteratura testuale delle scuole kasmire, trasmessi da maestro a discepolo, risalgono ad Abhinavagupta e ai lignaggi iniziatici medievali, che rappresentarono la massima fioritura del fenomeno tantrico hindu nel suo complesso.
Fin dall’inizio del secolo scorso gran parte di questo yoga altamente esoterico e complesso non era più accessibile, ma sopravvive ad oggi uno ‘yoga kasmiro’ con caratteristiche sue proprie.
Le riflessioni ispirate dalla pratica di questo yoga e alcuni concetti filosofici dell’India tantrica esplorati in questo studio - con richiami peraltro alla tradizione platonica e neo-platonica occidentale, - vogliono essere un primo contributo per una moderna formulazione dello yoga del Kasmir.
L’aderenza alle fonti e il vissuto corporeo si associano alla creatività ‘rigorosa’ di interpreti contemporanei come Eric Baret. Ne emerge uno yoga versatile, non solo fisico, ma con una valenza psichica integrata, che diviene altresì ‘poetica’, ‘filosofica’, eminentemente contemplativa.
Questo libro è l’esito di un progetto di ricerca incentrato sullo yoga non duale kasmiro, peculiare declinazione dello yoga tantrico, per molti aspetti rivoluzionaria rispetto alla visione dello Hatha-yoga e dello yoga tradizionale tout court.