“Il ricorso al dialetto quale strumento in grado di trasmettere un universo sentimentale altrimenti lasciato in un angolo. Ed è con questo strumento che Giannini si appresta a perlustrare il mondo dei cantieri, dei mercati, delle periferie nella loro vita atomizzata. Con uno stile diretto e asciutto, incline a ridurre al massimo la dustanza tra le parole e le cose (secondo una tradizione che, per quanto concerne la poesia in lingua italiana, aveva trovato in Saba il suo più illustre esponente) sulle influenze di Scataglini e del primo Franco Loi”.
Emiliano Alessandroni