Chi siamo? Dove andiamo? Da dove veniamo? A che scopo viviamo? Queste sono le grandi domande della vita a cui si è sempre cercata una risposta.
La vita in se è una serie di avvenimenti che si svolgono nel tempo e nello spazio, una successione meccanica di eventi indipendenti dalla nostra volontà e che quindi noi subiamo.
A volte nascono in noi delle inquietudini che ci fanno rendere conto che nella nostra vita manca qualcosa e vorremmo darle un senso più profondo.
Dentro di noi esiste un punto matematico in cui possiamo scegliere su quale linea dirigere la nostra esistenza. Nella vita, infatti, ci sono due alternative, due linee antagoniste: la linea orizzontale che è la vita normale, come l'abbiamo sempre vissuta, meccanica, incosciente e la linea verticale che è l'ascesa verso l'alto che ci avvicina alla parte di noi che è divina, al nostro Reale Essere. Di istante in istante ci troviamo dunque di fronte a queste due strade.
Quando si lavora su se stessi, quando non ci si identifica con tutti i problemi e le pene della vita, di fatto scegliamo il sentiero della verticale. Il lavoro su se stessi è, quindi, la caratteristica fondamentale del cammino verticale. Questo è un lavoro di tipo psicologico ed è inerente una certa trasformazione del momento presente, quello in cui ci troviamo. Questo di fatto rappresenta un cambiamento radicale della nostra esistenza.